Con l’avvicinarsi di Expo 2015, cresce l’attenzione del grande pubblico per i temi della nutrizione e per le sfide, anche etiche, legate alla gestione delle risorse alimentari mondiali. A poche settimane dall’inizio dell’Esposizione Universale di Milano, torniamo anche noi a riflettere sulla dimensione morale della cucina con Davide Oldani, chef stellato che proprio di Expo 2015 è uno degli Ambassador.
Intervenuto sul palco dell’Oscar Pomilio Forum 2014, Davide Oldani ha illustrato i capisaldi della “cucina POP” di cui è l’inventore: una vera e propria filosofia, partita dai fornelli del suo ristorante D’O e approdata nelle aule dell’Università di Harvard dove lo chef stellato ha tenuto una lezione dedicata.
Le parole d’ordine di questa teoria culinaria? Ingredienti di stagione, attenzione al territorio e alle persone, ricerca costante dell’equilibrio che evita lo spreco e valorizza il gusto. Il tutto in un modello gestionale che prevede il coinvolgimento orizzontale, con responsabilità condivise, di chi lavora e l’accoglienza dell’ospite come valore primario.
Una visione etica permea ogni aspetto di questo approccio: dalle materie prime ai processi produttivi, dal design delle posate alla concezione del cibo come diritto alla felicità. «Noi oggi mangiamo per essere felici. E la missione del cuoco – afferma Oldani – è garantire questa felicità ricercando l’equilibrio».