«Un industriale che sognava, che sapeva guardare al futuro». E che, soprattutto, sapeva tradurre questi sogni in realtà, pensando sempre al bene comune, della comunità e dei suoi lavoratori. Così Edoardo Tiboni, ideatore del Premio Flaiano, noto premio internazionale dedicato a cinema, letteratura, teatro e TV, ricorda Amedeo Pomilio, con cui ebbe occasione di lavorare a lungo nel periodo del Dopoguerra.
Patron dell'Aurum, a lungo sede di una delle imprese della famiglia Pomilio e oggi location elettiva dell'Oscar Pomilio Forum, Amedeo fu infatti ideatore e promotore di molte iniziative di alto valore etico e sociale: dall'organizzazione di concerti e spettacoli gratuiti per i lavoratori all'interno dell'Aurum al progetto dell'Unione delle Genti d'Abruzzo, destinata poi a diventare la sezione regionale di Confindustria
Progetti importanti, che non riguardavano solo Pescara, ma l'Abruzzo intero, per analizzarne non solo la situazione, ma anche le prospettive di sviluppo, «con una carica che era visionaria ma anche realistica, e portava avanti progetti concreti», come il progetto umanitario di supporto ai fanciulli mutilati dalle mine di guerra abbandonate, questione all'epoca molto sentita e molto delicata.
Personalità eminente della vita culturale abruzzese da almeno cinquant'anni, Tiboni ha rievocato il suo legame amicale e professionale con Amedeo nel corso di un'intervista rilasciata al giornalista Paolo Smoglica, autore del libro “Le Ali della creatività” che ricostruisce appunto la storia imprenditoriale e umana della famiglia Pomilio dagli inizi del Novecento a oggi.