Quando l'etica nasce dalle idee

Aeronautica, industria alimentare, sport, ricerca, comunicazione: ambiti di attività assai diversi, ma uniti da un unico filo conduttore: la capacità e il desiderio di avere un'idea di futuro e di farlo con un occhio allo sviluppo e al benessere della comunità. La storia imprenditoriale della famiglia Pomilio, raccontata nel libro “Le ali della creatività” (Rubbettino Editore), è stata al centro di un dibattito-presentazione lo scorso 11 maggio, al Salone del libro di Torino.

Presenti all'incontro, moderato da Alessandra Tedesco di Radio24, oltre all'autore Paolo Smoglica e all'editore Florindo Rubbettino, il giornalista Edoardo Segantini,  (Corriere della sera), e Franco Pomilio, presidente dell'agenzia Pomilio Blumm e rappresentante dell'ultima generazione della dinastia, quella che si è votata, dagli anni 60, al settore creativo per eccellenza: la comunicazione.

«Un libro piacevole e interessante – ha commentato Segantini – dove colpisce il numero e la varietà di caratteri dei protagonisti, ma anche lo spessore dei comprimari, che annoverano figure come Gabriele D'Annunzio e i fratelli Wright. Ma anche un libro importante, perché fa scoprire una bella storia d'impresa italiana, un esempio per un Paese che mai come oggi ha bisogno di speranza».

«Nella mia famiglia c'è sempre stato un enorme serbatoio di concetti e di idee, non solo di prodotti. Un grande fervore intellettuale, derivato probabilmente proprio dalla frequentazione stabile, quasi elettiva, degli 'altri', di quelli cioè, portatori di culture diverse», ha ricordato infine Franco Pomilio, sottolineando anche la vocazione etica che ha sempre accompagnato la spinta alla creatività della famiglia, sotto forma di una particolare sensibilità sociale e attenzione al territorio.